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La Ferrari raccontata da Gianfranco Incorpora: in azienda e in pista velocità è la parola d’ordine

4 Marzo 2024
Incontro con Gianfranco Incorpora

“Oggi anche i mattoni devono imparare a correre”. Non si potrebbe cominciare meglio questo articolo se non citando questa affermazione dell’ingegner Gianfranco Incorpora, l’ospite che abbiamo avuto il piacere di accogliere in Residenza per una serata di confronto e dialogo. Una frase ad effetto, senza dubbio, ma che potremmo definire particolarmente adatta a descrivere il mondo lavorativo d’oggigiorno. In realtà, è bene contestualizzare: essa fa riferimento anzitutto all’esperienza professionale di Incorpora, il quale, dopo essersi laureato in ingegneria civile, ha cominciato subito dopo a lavorare nel mondo dell’edilizia. Proprio l’edilizia è forse ciò che di più distante possa esserci dalla velocità: quando le aziende riescono ad aggiudicarsi un appalto, infatti, preferiscono successivamente lavorare con calma per poter garantire la qualità costruttiva e non andare incontro a qualsivoglia perdita di denaro. Se questa è la filosofia del mondo delle costruzioni, tutt’altra è quella del mondo aziendale Ferrari. Il primo contatto di Incorpora con il Cavallino si è ebbe quando era Direttore Generale di Cogei Costruzioni SpA, una azienda leader nella costruzione di grandi centri direzionali, commerciali e industriali, oltre che nello sviluppo diretto di importanti interventi immobiliari, per la quale ha lavorato dal 2000 al 2012. Proprio agli inizi degli anni 2000 la Ferrari decise di appaltare la costruzione di un nuovo edificio, denominato Centro Ricerche Ferrari, a chi avesse presentato il miglior progetto. Incorpora chiese allora aiuto all’architetto Massimiliano Fuksas, il quale presentò in tempi record un progetto che convinse l’allora CEO di Ferrari, Montezemolo, a realizzarlo. Tra il 2001 e il 2004 l’edificio fu completato. In seguito a un ulteriore edificio realizzato da Cogei Costruzioni per Ferrari, Incorpora per alcuni anni rimase nel settore edilizio, ma venne contattato nuovamente da Ferrari nel 2013 perché consigliasse loro qualche personalità importante a cui affidare l’incarico di Responsabile Infrastrutture e Impianti dell’azienda. Incorpora allora si propose in prima persona per quel ruolo e venne immediatamente assunto. In realtà, un altro fattore che spinse Incorpora a lasciare il campo delle costruzioni è stata anche la sua passione per l’automobilismo: non a caso ci ha confessato che quand’era bambino chiedeva sempre ai suoi genitori come regalo per il compleanno un abbonamento alla rivista Autosprint, una delle poche in quegli anni reperibili in Calabria, sua terra natale.

Il cambio di settore, dall’edilizia all’automobilismo, si è fatto sentire principalmente nel diverso approccio dei due mondi alla gestione dell’avanzamento dei lavori: se nell’edilizia la lentezza è una chiave fondamentale per poter assicurare la qualità, nel mondo aziendale di Ferrari invece la velocità è tutto. Lo colpì molto infatti ciò che gli disse il capo del personale durante il suo colloquio di lavoro, e cioè che in Ferrari ci si mette molto a scegliere quale progetto intraprendere, ma quando si è deciso cosa fare il progetto deve entrare subito in sviluppo e deve essere completato entro i tempi. La filosofia aziendale di fatto è imperniata proprio su questo: il raggiungimento degli obiettivi prefissati nei tempi previsti. Tutti i processi avviati poi sono sottoposti a stretto monitoraggio da parte della dirigenza fino ai più alti livelli per far sì che non ci siano ritardi o, qualora ci fossero, per evitare che si prolunghino troppo. Dunque, il passaggio da un mondo estremamente lento a un mondo estremamente veloce è stato forse il cambiamento più importante nell’esperienza professionale del nostro ospite.

Dal 2013 a oggi, Incorpora rileva inoltre come molte cose siano cambiate in Ferrari, tra cui l’apertura di una linea di abbigliamento con sede a Milano nel 2021 e un grande aumento del numero del personale (si è passati da 1800 a 5000 dipendenti), anche se la sua mission principale resta comunque sempre la stessa: produrre delle automobili che siano anche delle piccole opere d’arte, così da invogliare i clienti che se le possono permettere a comprarle piuttosto che spendere i loro soldi per altro.

Dopo l’intervento del nostro ospite si è aperto il consueto spazio per le domande. Interessante in particolare una domanda sulle assunzioni che Ferrari sta portando avanti negli ultimi anni: c’è posto anche per gli economisti? Assolutamente sì, perché Ferrari si sta espandendo anche in altri settori, come appunto, quello dell’abbigliamento, e quindi c’è sempre bisogno di gente che abbia conoscenze tecniche specifiche sull’andamento dei mercati.

Ecco che quindi si ritorna al motto iniziale: “oggi anche i mattoni devono imparare a correre”. Se questo ben si adattava all’esperienza personale di Incorpora e quindi al passaggio dalla lentezza dell’edilizia alla velocità del ramo automobilistico, è comunque possibile trarne un insegnamento generale: nel mondo lavorativo di oggi c’è bisogno di flessibilità e grande capacità di adattamento, sapere lavorare in team e soprattutto saper rispettare i tempi prestabiliti. Non a caso tutte queste soft skills sono ormai richieste da qualsiasi ente che offre lavoro, che sia il settore edilizio o quello aziendale.

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